L’undicesima famiglia

 La Danza

“Io credo anche fermamente nell’utilità della danza e ritengo che è proprio 
grazie all’agilità acquistata imparando a danzare che ho potuto distanziare 
abbastanza facilmente i miei persecutori, quando mi trovai inseguito dai 
guerrieri Matabele tra le rocce delle montagne del Matopos, in Rhodesia.
La danza mi aveva dato equilibrio e controllo dei muscoli dei piedi e delle 
gambe, di modo che potei saltare da una roccia all’altra con sicurezza e 
disinvoltura, mentre i Matabele, abitanti della pianura e non abituati a quel 
genere di terreno, si arrampicavano e inciampavano faticosamente dietro di 
me”
(da “La mia vita come un’avventura” di Baden Powell)

“Il ritmo è una forma d’arte che nasce naturalmente anche negli spiriti incolti, 
sia sotto forma di poesia che sotto quella di musica o di esercizi ritmici del 
corpo. Dà un senso di equilibrio e di ordine che esercita un fascino naturale 
anche e soprattutto su coloro che alla natura sono più vicini, i selvaggi. 
Naturalmente la forma di ritmo
più universalmente ed evidentemente diffusa è quella musicale. Il canto di 
guerra degli Zulù, cantato da quattro o cinquemila guerrieri, è un esempio di 
ritmo che combina musica, poesia e movimento del corpo”.
(da “Il libro dei capi” di Baden Powell)

Qualsiasi tipo di danza, folcloristica o sportiva, può essere definita senza
ombra di dubbio un’arte del movimento. In esse, movimenti tipici delle
famiglie della marcia, del salto, del sollevamento e dell’equilibrio,
vengono sintetizzate per un unico scopo: muoversi a tempo, con grazia,
seguendo il ritmo della musica. Dal punto di vista fisico e morale questo
tipo di attività non ha nulla da invidiare alle altre; ecco perché è possibile
considerarla parte integrante del nostro caro Metodo Naturale.
Se il tutto avviene all’aria aperta, attorno ad un fuoco o in compagnia di
compagni e amici, l’educazione fisica e morale ancora una volta fa
capolino nelle nostre attività.